CHI HA PAURA DELCOVID 19? (NEW)

CHI HA PAURA DEL COVID 19? 

Naomi Campbell, la regina delle passerelle degli anni ottanta, nei giorni scorsi ha postato un video in cui durante un volo da Los Angeles a New York insegna (lei che è notoriamente una maniaca dell'igiene) come sterilizzare il posto sull'aereo, indossare una tuta di protezione, guanti, guanti e persino occhiali trasparenti di protezione! E 'impressionante osservare una ipocondriaca (persona eccessivamente angosciata ed ossessionata dalle malattie) insegnare alle persone sane come diventare angosciate dai virus, dal contatto fisico e guardare ogni persona come potenziale portatrice della peste moderna.

La paura all'epoca del coronavirus sta mostrando decisamente alla prova, perché mai come ora sta cambiando le nostre abitudini più radicate nel giro di pochi giorni.

Fino a poche settimane fa andare al lavoro era segno di buona adattabilità sociale, ora sei un paria evitato da tutti; uscire ed avere una normale vita sociale era un comportamento sano, ora vieni additato come un untore; e in più vieni relegato in una vita così solitaria che anche il NERD più incallito, ormai non ne può più dell'isolamento.

Sono completamente ribaltato le nostre categorie mentali, il nostro modo di vedere e affrontare la realtà. Per le persone “normali” tutto ciò significa percepire un senso di insicurezza, ansia e differenze di tensione aggressiva, ma chi ne subisce di più un'influenza negativa sono le persone che hanno un problema di rapporto con le loro proprietà, che non sanno come gestirle.

La paura è un'emozione potente e molto utile, pone in allerta la nostra scoperta ed invade il nostro organismo di sostanze chimiche naturali (tra le qualifiche dell'adrenalina) per renderlo pronto a reagire.

Se però questa paura prende il sopravvento e diviene totalizzante, ci costringiamo a vivere costantemente immersi nell'allarme a discapito delle nostre energie mentali e fisiche.

Se poi a quel punto, mentre stai affrontando qualcosa di spaventoso, ti impegni al massimo per non avere paura e controllare così la situazione, è proprio finita. Questo perché il controllo razionale arriva più tardi, dopo che la paura ha già cambiato il cervello e il corpo.

Quindi mentre stai riflettendo su come affrontare l'emergenza di fronte a te, sei in preda al panico.

In questo periodo di covid-19 in molte persone la prudenza e il giusto livello di paura hanno travalicato gli argini, inondando di ansia devastante anche le persone che gravitano intorno a loro.

In particolare vivere vicino ad una persona che presenta reazioni più o meno accentuate di tipo ipocondriaco è veramente una prova di resistenza anche per le persone più pazienti del mondo. E questo perché uno degli errori più grandi che possiamo commettere è quello di credere che parlare e sfogare la paura della malattia con il proprio partner, famigliari o amici, ci si può sentire svuotati, buttare fuori tutto questo questo groviglio di sensazioni negative e ritrovarsi così ad affrontare serenamente e con razionalità la vita.

Questo processo funziona realmente in questo modo, ma solo per un pochissimo tempo, perché dopo un momento momentaneo di sollievo, si trasforma nell'angoscia in maniera ancora più profonda e paralizzante.

Che cosa è successo? Semplicemente abbiamo messo in moto uno dei meccanismi mentali più potenti ed insidiosi: l'autosuggestione. Una causa di questo meccanismo più parliamo delle nostre angosce allo scopo di sbarazzarcene, più sentimento che l'ansia e problemi che temono l'uso della vita come un Moloc creato con le nostre mani, quale ragione per invadere di tutto ogni nostro pensiero, ogni attimo della giornata.

Per cui invece di adottare le misure sane di prevenzione, la persona cade nella trappola, comincia ad assumere l'acquirente evitanti estremi, avvelenandosi di angoscia e di timore. Quindi per recuperare il controllo in queste situazioni fobiche come primo provvedimento bisogna limitare le discussioni sull'emergenza e un tempo ristretto della giornata per rimuovere ossigeno alle proprie paure.

Nella maggior parte dei casi tutto ciò è sufficiente per ridurre le sensazioni negative. Ma se il circolo vizioso in cui siamo caduti ci sta creando una situazione di blocco più grande di noi, è bene rivolgersi a uno specialista che ci aiuti a trasformare il timore in sano coraggio.

Dott. Duilio Zanelli